RIDE SAFE - Guida Sicura su Strada
Inviato: 17 lug 2009, 15:02
il presente scritto è preso, in tutta la sua versione integrale, dalla pubblicazione "RIDE SAFE - Suggerimenti per una Guida Sicura "
note dell' autore
..."Copiare va bene, plagiare no. Potete copiare, distribuire, diffondere copie totali o parziali di questo
testo a vostro piacimento e con i mezzi che preferite. Quello che non potete fare è appropriarvi di quanto
scritto e farlo passare come opera vostra. Quindi, per favore, ogni volta che fate una copia totale o parziale includete sempre questa pagina. È l'unica condizione che vi si chiede di rispettare sempre. Se ne avete voglia, mandate una mail all’autore. Commenti positivi o negativi, domande, richieste di autografo o insulti, si accetta di tutto (per le proposte di matrimonio includere una foto in costume da rana).
L’indirizzo e-mail è: principe@fastmail.fm
Sicuri si diventa, Ride Safe.
IPB
Il Principe Brutto e’ un genovese trapiantato da anni nel Regno Unito. Nel tempo libero divide
la sua passione motociclistica tra una giapponesina nuda ed una grossa bicilindrica tedesca
raffreddata a liquido."...
Io l' ho letto tutto e l' ho trovato molto utile e con consigli azzeccatissimi, lo propongo qui su ninja-series
perchè potrebbe essere utile anche a qualche altro utente, con questo post NON mi voglio sostituire a nessuno e NON voglio passare per un professore ma semplicemente condividere uno lettura con tutte quelle persone che a volte cercano risposte alle loro domande. Per i meno esperti consiglio di leggerlo in tutte le sue parti, per i più esperti consiglio comunque di prenderlo in considerazione.
Buona lettura
--------------------------------------------------------------------------------------
ISTRUZIONI PER L' USO
Questo è un testo impegnativo, per almeno due motivi. I primi due capitoli sono piuttosto pesanti e noiosi ma il loro contenuto è fondamentale. Arrivati più o meno al paragrafo "Anticipare il percorso" vi chiederete se vale la pena continuare. La risposta è si. Dal capitolo quattro si comincia a parlare di curve e la narrativa diventa un po’ più coinvolgente. Quindi non scoraggiatevi e perseverate.
Inoltre, questo testo non dà risultati immediati e leggendolo da cima a fondo non si acquista automaticamente una guida sicura. I suggerimenti e le tecniche di queste pagine vanno provate a lungo e richiedono tempo per diventare naturali. Guidare una moto in maniera sicura è una attività complessa e come tale richiede un certo periodo di addestramento e di prove prima di essere padroneggiata.
L'esperienza suggerisce che la maniera migliore per usare questo testo è la seguente:
- Leggetelo una volta, da cima a fondo, senza fermarvi troppo sui dettagli. Fatevi una idea generale del
contenuto, valutate se l’argomento è di vostro interesse.
- Ora rileggete le parti che vi hanno colpito di più. Estraete un paio di suggerimenti alla volta e cominciate
a metterli in pratica durante la vostra guida.
- Reiterate il processo, tornando periodicamente a rivedere i capitoli che vi interessano e integrando
gradualmente le tecniche descritte nella vostra guida quotidiana.
In questo modo assimilerete il testo in maniera graduale e gestibile. Chiaramente, alla base di tutto sta il vostro interesse specifico verso la materia; si spera che queste pagine sapranno stimolare questo interesse e tenerlo vivo fino alla fine.
INTRODUZIONE
Andare in moto è un modo di viaggiare gratificante nonché un’ esperienza unica. La moto regala emozioni che pochi mezzi di trasporto possono eguagliare, se non a costi ben superiori. Una moto coinvolge in maniera diretta, totale ed immediata, non ci sono servomeccanismi o aiuti elettronici tra l'uomo e la macchina.
Nell'osservare un motociclista esperto mentre affronta in scioltezza una serie di curve non si può fare a meno di ammirarne la perizia e riconoscere che tale guida arriva molto vicina ad essere una forma d'arte. Ma come dietro il sorriso di un artista sul palcoscenico si nascondono anni di prove estenuanti, dietro la leggerezza di un motociclista provetto si cela una realtà altrettanto irta di difficoltà.
Per guidare bene una moto ci vuole mestiere e condurla con competenza richiede molta pratica ed esperienza.
Dulcis in fundo, andare in moto può nuocere gravemente alla salute, una diretta conseguenza di quella leggerezza ed essenzialità che ne fanno un mezzo cosí emozionante.
Per chi oggi si avvicina al mondo delle due ruote le fonti di ispirazione e consiglio non mancano. Dal bar
sotto casa ad internet l'offerta di suggerimenti su come si impara ad andare in moto è enorme ed in continuo aumento. Si potrebbe forse sostenere che l'informazione sia addirittura troppa, cosí vasta da disorientare il neofita invece di aiutarlo. Da qui nasce l'idea di scrivere queste pagine. Non troverete la risposta definitiva ad ogni domanda relativa alla guida in moto (obiettivo che richiede anche molta pratica diretta), quanto un tentativo di selezionare, riassumere e sistematizzare la grande mole di informazioni utili disponibili in materia. In particolare, queste pagine si concentrano sugli aspetti principali della guida sicura su strada. Argomenti quali la pista o il tuning del proprio mezzo sono stati appositamente ignorati. Per motivi di spazio si è anche omesso di trattare la guida di notte e sul bagnato, nonché di come si può migliorare la propria tecnica di frenata.
A dare consigli non richiesti si rischiano figure barbine, ma in questo caso si spera che la natura compilativa dell'opera funga da attenuante. Lo scopo di queste pagine non è quello di insegnare una guida miracolosa, ma soltanto di mettere ordine in una materia molto vasta. Per il principiante, si spera che queste pagine possano rappresentare un utile compendio, per il motociclista già esperto l'auspicio è che siano di stimolo per approfondire aspetti a volte poco considerati. Per tutti la preghiera è quella di giudicare il contenuto in base alla sua utilità, non alla velocità su strada dell'autore (velocità invero piuttosto patetica).
Per sommi capi, i contenuti sono divisi come segue:
- principi di base
- osservazione della strada ed anticipazione dei pericoli
- posizione su strada
- curve
- il sorpasso
- velocità
Il materiale parte da considerazioni molto generali per poi affrontare situazioni specifiche. È stato fatto uno sforzo per realizzare ogni capitolo in maniera indipendente, anche se il consiglio è comunque quello di leggere gli argomenti nell'ordine in cui appaiono (vedi Istruzioni per l’uso). Come già detto non c'è nulla di
miracoloso in queste pagine e sta a ciascun lettore decidere quale sia la loro utilità.
É doveroso citare chi ha dato un contributo, diretto o meno, alla stesura di queste pagine. La fonte principale è il "Motorcycle Roadcraft: Police Rider's handbook to better motorcycling", ovvero il manuale di guida della polizia motociclistica inglese. È disponibile su Amazon e fornisce la spina dorsale di queste pagine. Alle informazioni del manuale si aggiungono rielaborazioni degli articoli di alcune riviste specializzate, tra le quali vanno citate le inglesi RiDE, BIKE e Motorcycle News (per la sezione "sporgersi in moto" nel capitolo cinque). Altro materiale è stato preso da alcuni forum web, tra i quali vanno ricordati motonline.com (menzione speciale per Zeljcko), motociclismo.it e motopub.it. Alle persone che frequentano
questi forum va un grosso ringraziamento, perché pur involontariamente hanno contribuito alla stesura del
testo. Un grosso e sentito grazie a Marchino di Motopub.it, Federico Gamba e Fabio Galetti, che hanno corretto le bozze e suggerito molte modifiche per aumentare la chiarezza dell'esposizione. È chiaro che errori ed omissioni residue sono di responsabilità dell'autore.
UNO: PRINCIPI DI BASE
Quelle illustrate qui di seguito sono le linee guida lungo le quali si svilupperanno i capitoli successivi. Le
nozioni, semplici e concise come assiomi geometrici, verrano ripetute più volte nel testo, ma qui si è
preferito isolarle e dare loro l'enfasi che meritano.
Sicurezza
La vostra sicurezza viene prima di tutto. Arrivare sani e salvi alla fine di un viaggio deve essere
sempre il vostro obiettivo principale, ed ogni vostra decisione o azione di guida deve essere finalizzata a
minimizzare i rischi per la vostra incolumità. Lo scopo del testo è quello di fornire gli strumenti per
anticipare ed affrontare situazioni di pericolo su strada.
Posizione sulla strada
La traiettoria migliore è quella che vi consente in ogni momento la più ampia visuale possibile della
strada, senza compromettere la vostra sicurezza. Con una visuale ampia siete in grado di assorbire
informazioni sulla presenza di pericoli ed avete più tempo per modificare la vostra traiettoria. Ricordate
però: mai sacrificare la vostra sicurezza in cambio di una posizione con visuale migliore (vedi Cap. 3)
La moto va dove si guarda
Tenete a mente questa semplice regola fondamentale: la moto va sempre nella direzione in cui è rivolto il vostro sguardo. Una interessante conseguenza di questo fatto è che il miglior modo per centrare un ostacolo è quello di guardarlo fisso.
Priorità ai pericoli più grandi
Durante la guida le situazioni di pericolo (potenziale o reale) vanno valutate insieme ed affrontate partendo dalla più importante. Il pericolo più importante non è sempre quello più vicino a voi o quello più visibile.
Per esempio, se state arrivando ad una curva cieca a destra e dietro di voi avete un motociclista che sembra intenzionato a passare ad ogni costo, il pericolo più grande è dietro di voi (spostatevi a destra, rallentate e fatelo passare. Sacrificherete una buona posizione in approccio di curva, ma sarete più sicuri. La sicurezza vale sempre di più di una buona posizione in strada).
Fluidità
É facile, specie agli inizi, considerare la velocità come unica misura della propria abilità. L’enfasi sul
"quanto" andare a scapito del "come" porta a trascurare i fondamentali della guida. Il risultato è una condotta
stradale nervosa, fatta di grandi velocità in rettilineo ma palesi imbarazzi in altre situazioni. L'approccio
alternativo è costituito da una guida fluida, fatta di input misurati e traiettorie rotonde. Una guida fluida
non è un vezzo da motociclisti d'epoca ma il segno distintivo di un motociclista competente e con un ottimo controllo del proprio mezzo. Per arrivare ad una buona scioltezza serve un certo investimento in termini di tempo, ma i dividendi sono generosi. E ricordate: è più facile aggiungere velocità ad una guida fluida, che fluidità ad una guida veloce.
Le sorprese non esistono
La frase, volutamente provocatoria, sottolinea la necessità di un adeguato atteggiamento mentale. Per molti incidenti le condizioni della strada o le manovre di altri veicoli sono spesso indicate come circostanze al di fuori del proprio controllo, e considerate come tali senza alcuna critica. È invece importante accettare che, tranne in casi eccezionali, le cause scatenanti di un incidente sono sempre sotto il proprio controllo, e che le occorrenze liquidate come "imprevisti" sono spesso frutto di errori di valutazione. Tra gli obiettivi di un sistema di guida sicura c’è quello di fornire gli strumenti per minimizzare le sorprese ed
arrivare alle proprie decisioni di guida in maniera affidabile e non casuale. Accettare il fatto che in (quasi)
ogni incidente si ha una porzione di responsabilità è difficile, ma costituisce un passo importante per usare
al meglio questi strumenti.
Non avete nulla da perdere, solo i vostri pregiudizi
In queste pagine, come già detto, non ci sono soluzioni miracolose. Ci sono peró molte idee, alcune
delle quali potrebbero farvi esclamare "peró, non ci avevo mai pensato, vediamo se funziona". Se trovate
qualcosa che vi porta ad un personale ed entusiastico “momento Eureka!”, l'esortazione è quella di salire sulla moto e provare a mettere in pratica quello che avete letto. Provare non costa nulla e può portare benefici inaspettati. Onde evitare docce fredde al vostro entusiasmo armatevi di pazienza e ricordate di provare non più un paio di suggerimenti alla volta. Quando si imparano nuove abitudini di guida le prime volte si va più piano ed i risultati non si vedono prima di alcune centinaia di chilometri. Per finire, la qualità è meglio della quantità. Se durante le vostre prove vi accorgete che state perdendo la concentrazione fermatevi e fate una pausa.
Detto questo, è ora (finalmente!) di montare in sella e cominciare a parlare di guida.
DUE: SPIRITO DI OSSERVAZIONE
Senza voler fare del terrorismo psicologico, non si può fare a meno di notare che per un motociclista ci sono molti modi di farsi male: la lista include curve pericolose, zone di scarsa visibilità, asfalto scivoloso e
condizioni meteo avverse, per non parlare delle manovre azzardate degli altri veicoli. Salvaguardare la propria incolumità non è uno scherzo. Uno dei modi più efficaci per aumentare le probabilità di arrivare a casa senza danni è quello di prevenire per quanto possibile le situazioni di pericolo. Ciò richiede uno sforzo mentale continuo durante la guida: occorre osservare la strada, selezionare quegli indizi visivi che preannunciano una situazione di pericolo e modificare di conseguenza la propria traiettoria/velocità, arrivando fino ad anticipare e compensare gli errori altrui, anche se dolosi (è meglio ingoiare un rospo che finire in ospedale con la ragione dalla propria). La base di una guida sicura è l'osservazione attenta ed attiva (parola chiave) della strada e del movimento degli altri veicoli ed è proprio di questo che si occupa il capitolo.
Dove guardare?
La risposta è facile e concisa: ovunque. Cercate di avere sempre un quadro completo ed aggiornato di quello che c'è davanti, ai lati e dietro la moto. Per formare questo quadro completo osservate l'ambiente
circostante secondo lo schema che segue (tra parentesi le indicazioni sul tempo da dedicare a ciascuna fase):
- osservazione a lungo raggio (di media durata) - verso il tratto di strada più lontano ed oltre, quando
possibile.
- osservazione a medio raggio (di lunga durata) - il tratto di strada che arriva fino alla curva più vicina,
incluse le zone a bordo strada
- a fianco (di breve durata) - zone a bordo strada, davanti e a fianco della moto
- dietro (brevissima durata)- mediante specchietti.
In pratica, fate "rimbalzare" lo sguardo come una pallina da flipper, dal punto osservabile più lontano fino a
ció che avete dietro, per poi ricominciare il ciclo di osservazione; il tutto dovrebbe richiedere dai sette ai
dieci secondi. Abituatevi a guardare il più lontano possibile. L'abitudine a tenere lo sguardo ben rivolto in
avanti è in grado da sola di aumentare la vostra sicurezza, ed è un tratto distintivo dei motociclisti
con più esperienza. Chiaramente, in caso di pericolo (anche solo potenziale) le priorità cambiano. Se da una
immissione laterale vedete spuntare un cofano è corretto dedicare più tempo a guardare in quella direzione in modo da valutare le intenzioni dell'auto e prepararsi per ogni evenienza (ma non fissatevi sul cofano! vedi cap. precedente). Una volta superato il pericolo potrete ricominciare il ciclo di osservazione normale.
In maniera analoga, nel traffico sono fondamentali l'osservazione a breve raggio e quella dietro la moto, ma
hanno meno importanza quella a medio e lungo raggio. Evitate le distrazioni; le pubblicità di
abbigliamento intimo sono indiscutibilmente accattivanti, ma fissarle troppo a lungo è il miglior modo per
finire sotto un autobus (seppure col sorriso sulle labbra).
Detto quindi del "dove guardare" è il momento di occuparsi del "come interpretare" quello che si osserva. Come discusso poco sopra, la fase di osservazione serve ad anticipare le situazioni di pericolo; maggiore è l'anticipo, maggiore è il tempo a disposizione per le opportune contromisure. È quindi importante riconoscere i segnali che indicano la presenza di un pericolo e costruire un quadro mentale che include non solo ció che è presente sulla strada ma anche ció che ha buone probabilità di essere presente, pur non essendo immediatamente visibile. Una delle capacità distintive di un buon motociclista è quella di saper effettuare questa ricostruzione in maniera veloce e accurata, anticipando l'evolversi di una situazione stradale partendo da dettagli che, ad un occhio meno esperto, sembrano
insignificanti. Nei paragrafi che seguono vengono elencati alcuni esempi di questo tipo di processo mentale.
Anticipare il percorso
A meno che non abbiate un’abilità rara, è probabile che affrontare un nuovo percorso vi faccia sentire più
esposti e vulnerabili del normale. Conoscere in anticipo la strada aumenta la propria sicurezza (ma può rendere compiacenti - Vedi “guidare a memoria”, capitolo 4). Sapere per esempio dove sono le curve più pericolose, quali incroci hanno scarsa visibilità e quali tratti di strada sono scivolosi permette di evitare brutte sorprese. È la mancanza di queste informazioni precostituite che dovrebbe farvi diffidare di una strada che non conoscete e pertanto rappresenta un importante fattore di rischio. Se peró osservate la
strada con attenzione potrete raccogliere un certo numero di indizi utili, tracciare un quadro almeno
parziale del tracciato e aumentare la vostra sicurezza. Per esempio:
- Curve pericolose, incroci e rotatorie sono sempre segnalati da cartelli stradali, spesso persino corredati di informazioni distanziometriche. Prestate sempre attenzione ai cartelli stradali di pericolo, sono utili e non sono (quasi) mai messi per sbaglio.
- Se percorrete zone collinose, dossi e scollinamenti offrono punti di osservazione rialzati da cui spesso si
vedono lunghi tratti di strada (osservazione a lunga distanza). In generale, sfruttate ogni punto
sopraelevato per guardare bene avanti. Ogni metro di asfalto visto in anticipo è una informazione utile in più.
- Fatevi dare una mano dagli alberi. Non è lo slogan di un nuovo partito ecologista, ma un consiglio utile per ottenere informazioni sul vostro percorso. Osservando la cime degli alberi piantati a bordo strada potrete capire se al di là di un dosso la strada gira o prosegue diritta, mentre in un paesaggio piatto gli alberi sono visibili a grande distanza e delineano con largo anticipo curve ed altre caratteristiche importanti della strada. Per esempio, la presenza di tagli netti in un fronte alberato in fondo ad un rettilineo indica con buona probabilità il punto in cui passa la strada; viceversa, un fronte compatto implica un aggiramento della macchia boscosa, magari con un paio di curve secche. Oltre agli alberi potete usare pali della luce, siepi e muretti, tutti manufatti ben visibili in grado di aiutarvi ad anticipare il percorso (con
prudenza! non tutti i pali della luce sono piantati a bordo strada).
- Ancora in tema di illuminazione stradale, un palo singolo visibile in lontananza indica spesso la presenza di
un incrocio con una strada secondaria.
- I mezzi pesanti, le corriere e tutti i veicoli alti in genere sono ben visibili da lontano e seguendone la
traiettoria potrete sapere in anticipo se ci sono curve od incroci. Questo è utile specie in pianura, dove ci
sono pochi riferimenti.
- Una strada a fondovalle è una ottima palestra per le vostre capacità di anticipazione. Osservate per esempio il profilo dei fianchi delle montagne, perché la strada non può che seguirne il contorno più o meno da presso, a meno di non usare gallerie (che costituiscono un pericolo a sé). Oppure contate il numero di curve consecutive dalla stessa parte, è raro averne più di due o tre di seguito altrimenti la strada girerebbe su sé stessa. In altre parole, dopo due curve molto secche a destra è probabile che la prossima sia a sinistra, non a destra di nuovo (non è una regola esatta, ma aiuta). Se la strada divide il fondovalle con un binario ferroviario, tenetevi pronti a frequenti attraversamenti, con chicane molto strette e binari sbiechi in mezzo alla carreggiata.
Gil esempi mostrano come da elementi del paesaggio facilmente osservabili si ottengono informazioni su tratti di strada non ancora visibili. Ogni "segno" contiene un'informazione, ed ogni informazione in più consente di pianificare in anticipo traiettoria e velocità, riducendo le situazioni di pericolo. Come
esercizio, provate ad aggiungere altri esempi a quelli appena elencati.
Valutare le condizioni del fondo stradale
Le condizioni del fondo stradale hanno una enorme influenza sulla guida ed è importante saper individuare in anticipo le zone in cui il grip è ridotto in modo da adeguare velocità e traiettoria. Per esempio:
- Attenzioni ai microclimi locali, cioè ai tratti di strada con caratteristiche che favoriscono
condizioni di scarsa aderenza. I tratti in ombra restano bagnati a lungo (dopo una pioggia), o possono essere gelati anche se il resto della strada è pulito (in inverno). Un discorso analogo vale per le macchie di rugiada nelle mattine estive. Occhio alle fronde spioventi, che gocciolano anche molto tempo dopo che la pioggia è finita, così come a ponti e tratti di strada esposti al vento, che sono in genere più freddi e dove d'inverno l'asfalto rimane gelato molto a lungo.
- Se vedete una cava, un cantiere edile o una grossa azienda agricola (osservazione a lungo e medio raggio) preparatevi: davanti all'ingresso la strada è spesso sporca di sabbia, fango o polvere, mentre mezzi pesanti e rimorchi agricoli possono lasciare dietro di loro una scia di detriti assortiti, niente di simpatico per le vostre gomme (pensate ad un rimorchio carico di granaglie).
- In corrispondenza dei distributori di benzina si possono trovare per strada macchie di carburante
lasciate da chi ha riempito troppo il serbatoio, nonché autisti distratti che svoltano o si immettono nel
traffico senza frecce e senza guardare. Diffidate inoltre della zona immediatamente davanti alle pompe: è
spesso coperta di olio ed altri fluidi, con alto rischio di scivolata a 2 Km/h e relativa figuraccia
(avvicinatevi con cautela e usate, se necessario, il solo freno dietro).
- Le pozzanghere sono molto pericolose in quanto è difficile valutarne la profondità. Evitatele, o se
proprio non potete fare a meno di attraversarle, fatelo a bassa velocità.
- D'inverno date un'occhiata alle canalette di scolo (osservazione a medio raggio). Una canaletta tappata crea un rigagnolo d'acqua in mezzo alla strada, che con temperatura molto bassa, si trasforma in un pericoloso strato di ghiaccio.
- Gli asfalti non sono tutti uguali. Osservate l'asfalto fino a dove arrivate con lo sguardo
(osservazione a breve e medio raggio) ed abituatevi a riconoscerne il grip dal colore e dalla consistenza. In
generale, asfalti lucidi offrono meno grip di quelli opachi e quelli troppo sgranati sono peggiori di quelli
compatti. Per la segnaletica orizzontale le cose sono più semplici: è sempre molto scivolosa, e con la pioggia offre il grip di una saponetta di teflon.
Anticipare la presenza di altri veicoli
Secondo alcuni per evitare incidenti è meglio guidare aspettandosi sempre il peggio dagli altri conducenti.
Anche senza arrivare a questi abissi di pessimismo leopardiano, è indubbio che intuire in anticipo posizione e velocità degli altri veicoli aumenta la propria sicurezza. È quindi importante riconoscere i segni che
indicano la presenza, reale o probabile, di altri mezzi.
Nel caso più semplice, maggiore è la profondità del vostro sguardo maggiore è l'anticipo con cui noterete un altro veicolo. Qui torna utile l'osservazione a lungo raggio di cui si è già parlato; se la morfologia del
terreno è favorevole, potete scorgere un'auto o un furgone a centinaia di metri di distanza, ben prima di
incrociarli o raggiungerli.
Altrettanto importante è l'osservazione ai lati della strada. Prendete nota di incroci, immissioni e parcheggi
a breve e media distanza, nonché dell’eventuale presenza di veicoli. Valutate queste informazioni nel loro
complesso (vedi Principi di Base) e selezionate quelle che sembrano le situazioni di pericolo più importanti,
per esempio un’auto che spunta dall’uscita di un garage. Decidete quindi quali correzioni apportare alla vostra traiettoria: rallentare, spostarsi a centro corsia, suonare il clacson o addirittura frenare per evitare un impatto. Superata la situazione di pericolo riprendete il normale ciclo di osservazioni ed aggiornate la lista, ricominciando il processo mentale da capo.
Oltre ai casi descritti ci sono situazioni in cui la presenza di altri veicoli si può intuire in maniera
indiretta. Di seguito vengono fatti alcuni esempi rappresentativi (come esercizio provate ad aggiungere
materiale alla casistica).
- Vi state preparando per una curva a destra cieca, lungo una strada stretta e in discesa. In senso contrario notate un ciclista che arranca in salita. Anche se non si vede è possibile che dietro al ciclista ci sia un'auto che sta cercando da tempo di superare. Preparatevi ad una parziale invasione di corsia (è una manovra scorretta da parte dell'automobilista, ma come detto all'inizio è sempre meglio aspettarsi il peggio e prevenire un incidente).
- Dietro ai mezzi pesanti, in movimento ed in sosta, si possono celare le sorprese peggiori. Quelli che
incrociate per la strada hanno spesso dietro di sé una lunga fila di auto impazienti, che seguono probabilmente a brevissima distanza. La loro visuale è ostruita e potrebbero invadere la corsia opposta (cioè la vostra) con mosse repentine cercando l'attimo giusto per il sorpasso. I camion posteggiati sono invece “ottimi” per nascondere vie d'accesso o strade laterali, dalle quali possono emergere veicoli che tentano di immettersi nel traffico. Anche in questo caso i conducenti non vedono nulla e sono costretti ad occupare la vostra corsia con una buona fetta di cofano prima di potersi rendere conto della vostra presenza. La condotta più prudente è assumere che da dietro ad un camion fermo a bordo strada spunterà sempre un altro veicolo: rallentate, tenetevi il più larghi possibile e rimanete sulla difensiva.
- Simile al caso sopra è quello di un furgone lasciato con due ruote sul marciapiede, in zona urbana. Nei casi più gravi (purtroppo non rari) il furgone blocca completamente il passaggio, costringendo le persone a scendere in strada per aggirare l'ostacolo. Quindi, se vedete un furgone parcheggiato in questo modo preparatevi come se da dietro dovesse spuntare all'improvviso un pedone.
- Siete in campagna e notate escrementi di cavallo o strisce di fango fresco sulla strada. Preparatevi a
trovare sulla vostra corsia un cavallo che procede al passo, o un grosso trattore (elementare, Watson!).
Rimorchi carichi di fieno e potatrici meccaniche lasciano scie di detriti altrettanto identificabili e nelle
strade molto strette i mezzi pesanti sono preannunciati da rami spezzati e frasche recise in quantità.
- I cartelli che indicano parcheggi o aree di sosta a bordo strada costituiscono sempre un preavviso
importante. In prossimità di queste aree molti conducenti rimangono spesso vittima di perniciosi cali di
concentrazione, esibendosi in svolte improvvise (chiaramente non segnalate), finte alla Garrincha ed immissioni degne di un kamikaze.
- Attenzione, attenzione, attenzione ai segnali di incrocio. Gli incroci sono tratti di strada tra i più
pericolosi in assoluto ed ogni cartello di incrocio è un invito alla prudenza. In prossimità di un incrocio l’
auto che avete davanti può svoltare senza preavviso, oppure rallentare per consentire ad un altro veicolo l’
immissione da una strada laterale. Superare ad un incrocio porta molta sfortuna, non fatelo mai (vedi anche capitolo cinque).
E per finire due ulteriori esempi, uno ovvio ed uno un po’ meno.
- State transitando lungo la strada principale (magari l'unica) di un piccolo paesino e notate a bordo strada un buon numero di persone, in corrispondenza di un gabbiotto tipo fermata d'autobus. Il fatto è
significativo: la gente di paese conosce bene gli orari e se un buon gruppo sta aspettando alla fermata è probabile che manchino pochi minuti all'arrivo di una corriera, che potreste quindi incrociare nei prossimi
chilometri. Con un ragionamento simile, tracce di immondizia fresca vicino ad una sequenza di cassonetti vuoti indicano la possibilità che ci sia il camion della raccolta rifiuti nelle vicinanze.
- Questo invece è un classico: dietro ogni palla che rotola c'è un bambino che corre. Quando attraversate un centro urbano chiedetevi sempre: “se adesso sbucasse un bimbo di corsa riuscirei a frenare in tempo”?
Conclusione
Il messaggio è semplice: il riconoscimento anticipato delle situazioni di pericolo è una delle basi di una
guida sicura. Durante la guida è quindi essenziale raccogliere il maggior numero possibile di informazioni
sulla strada che si sta percorrendo e su ció che le sta intorno. In particolare:
- Abituatevi a tenere lo sguardo ben rivolto in avanti, osservando la strada a partire dal punto più lontano e procedendo via via verso le zone più vicine e dietro di voi.
- Imparate a riconoscere quei segni che indicano la presenza o la probabilità di situazioni pericolose.
- Agite quindi in base alle informazioni cosí raccolte, modificando traiettoria e velocità per affrontate le
situazioni di pericolo a partire da quelle più importanti/urgenti/
Esercizi
- Per abituarvi ad una osservazione attiva e al riconoscimento di situazioni potenzialmente pericolose, la
prossima volta che girate in moto provate a farvi una cronaca ad alta voce di quello che osservate.
Descrivete cioè ad alta voce dentro al casco la strada, la posizione degli altri veicoli ed i segni di pericolo
probabile che riuscite a riconoscere, sia davanti a voi che dietro. (chi vi osserva potrebbe prendervi per
matti ma è un rischio che vale la pena di correre). Date enfasi non tanto al numero di dettagli che riuscite ad individuare, ma allo sforzo cosciente di descriverli con precisione. Includete anche, se ci riuscite, la
cronaca delle contromisure che adottate di volta in volta di fronte ad un segno di pericolo.
Per fare un esempio, ecco un brano di una moto-cronaca plausibile: "...curva a sinistra a cento metri, vialetto di accesso sulla destra, sguardo rapido agli specchietti nessuno dietro di me mi sposto a centro corsia, tombino in mezzo alla strada ma è asciutto posso passarci sopra senza problemi, eccomi vicino al vialetto, guardo dentro, nessun veicolo posso procedere, auto in senso contrario appena uscita dalla curva, ha la freccia sx accesa, vuole entrare nel parcheggio prima della curva …”
É probabile che troverete i primi tentativi piuttosto faticosi ed anche un poco insensati. Non demordete e
continuate a fare pratica. Col tempo il processo di riconoscimento dei vari segni diventerà più veloce ed
automatico, finché non avrete più bisogno di parlare ad alta voce per concentrarvi sulle vostre osservazioni e sarete in grado di assorbire una grande mole di dettagli significativi con velocità ed efficenza.
- Per constatare i vantaggi che si ottengono nel tenere lo sguardo ben rivolto in avanti fate questa semplice prova. Avete bisogno di un lungo rettilineo chiuso al traffico, oppure di un grosso parcheggio: portate la moto sui 30/40 all'ora e procedete in linea retta guardando fissi un oggetto lontano (un palo della luce, un cartello stradale). Ripetete adesso l'esperimento ma questa volta tenete lo sguardo fisso un metro davanti alla vostra ruota anteriore, non di più. Notate differenze? in quale caso la traiettoria è più stabile e diritta?
note dell' autore
..."Copiare va bene, plagiare no. Potete copiare, distribuire, diffondere copie totali o parziali di questo
testo a vostro piacimento e con i mezzi che preferite. Quello che non potete fare è appropriarvi di quanto
scritto e farlo passare come opera vostra. Quindi, per favore, ogni volta che fate una copia totale o parziale includete sempre questa pagina. È l'unica condizione che vi si chiede di rispettare sempre. Se ne avete voglia, mandate una mail all’autore. Commenti positivi o negativi, domande, richieste di autografo o insulti, si accetta di tutto (per le proposte di matrimonio includere una foto in costume da rana).
L’indirizzo e-mail è: principe@fastmail.fm
Sicuri si diventa, Ride Safe.
IPB
Il Principe Brutto e’ un genovese trapiantato da anni nel Regno Unito. Nel tempo libero divide
la sua passione motociclistica tra una giapponesina nuda ed una grossa bicilindrica tedesca
raffreddata a liquido."...
Io l' ho letto tutto e l' ho trovato molto utile e con consigli azzeccatissimi, lo propongo qui su ninja-series
perchè potrebbe essere utile anche a qualche altro utente, con questo post NON mi voglio sostituire a nessuno e NON voglio passare per un professore ma semplicemente condividere uno lettura con tutte quelle persone che a volte cercano risposte alle loro domande. Per i meno esperti consiglio di leggerlo in tutte le sue parti, per i più esperti consiglio comunque di prenderlo in considerazione.
Buona lettura
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ISTRUZIONI PER L' USO
Questo è un testo impegnativo, per almeno due motivi. I primi due capitoli sono piuttosto pesanti e noiosi ma il loro contenuto è fondamentale. Arrivati più o meno al paragrafo "Anticipare il percorso" vi chiederete se vale la pena continuare. La risposta è si. Dal capitolo quattro si comincia a parlare di curve e la narrativa diventa un po’ più coinvolgente. Quindi non scoraggiatevi e perseverate.
Inoltre, questo testo non dà risultati immediati e leggendolo da cima a fondo non si acquista automaticamente una guida sicura. I suggerimenti e le tecniche di queste pagine vanno provate a lungo e richiedono tempo per diventare naturali. Guidare una moto in maniera sicura è una attività complessa e come tale richiede un certo periodo di addestramento e di prove prima di essere padroneggiata.
L'esperienza suggerisce che la maniera migliore per usare questo testo è la seguente:
- Leggetelo una volta, da cima a fondo, senza fermarvi troppo sui dettagli. Fatevi una idea generale del
contenuto, valutate se l’argomento è di vostro interesse.
- Ora rileggete le parti che vi hanno colpito di più. Estraete un paio di suggerimenti alla volta e cominciate
a metterli in pratica durante la vostra guida.
- Reiterate il processo, tornando periodicamente a rivedere i capitoli che vi interessano e integrando
gradualmente le tecniche descritte nella vostra guida quotidiana.
In questo modo assimilerete il testo in maniera graduale e gestibile. Chiaramente, alla base di tutto sta il vostro interesse specifico verso la materia; si spera che queste pagine sapranno stimolare questo interesse e tenerlo vivo fino alla fine.
INTRODUZIONE
Andare in moto è un modo di viaggiare gratificante nonché un’ esperienza unica. La moto regala emozioni che pochi mezzi di trasporto possono eguagliare, se non a costi ben superiori. Una moto coinvolge in maniera diretta, totale ed immediata, non ci sono servomeccanismi o aiuti elettronici tra l'uomo e la macchina.
Nell'osservare un motociclista esperto mentre affronta in scioltezza una serie di curve non si può fare a meno di ammirarne la perizia e riconoscere che tale guida arriva molto vicina ad essere una forma d'arte. Ma come dietro il sorriso di un artista sul palcoscenico si nascondono anni di prove estenuanti, dietro la leggerezza di un motociclista provetto si cela una realtà altrettanto irta di difficoltà.
Per guidare bene una moto ci vuole mestiere e condurla con competenza richiede molta pratica ed esperienza.
Dulcis in fundo, andare in moto può nuocere gravemente alla salute, una diretta conseguenza di quella leggerezza ed essenzialità che ne fanno un mezzo cosí emozionante.
Per chi oggi si avvicina al mondo delle due ruote le fonti di ispirazione e consiglio non mancano. Dal bar
sotto casa ad internet l'offerta di suggerimenti su come si impara ad andare in moto è enorme ed in continuo aumento. Si potrebbe forse sostenere che l'informazione sia addirittura troppa, cosí vasta da disorientare il neofita invece di aiutarlo. Da qui nasce l'idea di scrivere queste pagine. Non troverete la risposta definitiva ad ogni domanda relativa alla guida in moto (obiettivo che richiede anche molta pratica diretta), quanto un tentativo di selezionare, riassumere e sistematizzare la grande mole di informazioni utili disponibili in materia. In particolare, queste pagine si concentrano sugli aspetti principali della guida sicura su strada. Argomenti quali la pista o il tuning del proprio mezzo sono stati appositamente ignorati. Per motivi di spazio si è anche omesso di trattare la guida di notte e sul bagnato, nonché di come si può migliorare la propria tecnica di frenata.
A dare consigli non richiesti si rischiano figure barbine, ma in questo caso si spera che la natura compilativa dell'opera funga da attenuante. Lo scopo di queste pagine non è quello di insegnare una guida miracolosa, ma soltanto di mettere ordine in una materia molto vasta. Per il principiante, si spera che queste pagine possano rappresentare un utile compendio, per il motociclista già esperto l'auspicio è che siano di stimolo per approfondire aspetti a volte poco considerati. Per tutti la preghiera è quella di giudicare il contenuto in base alla sua utilità, non alla velocità su strada dell'autore (velocità invero piuttosto patetica).
Per sommi capi, i contenuti sono divisi come segue:
- principi di base
- osservazione della strada ed anticipazione dei pericoli
- posizione su strada
- curve
- il sorpasso
- velocità
Il materiale parte da considerazioni molto generali per poi affrontare situazioni specifiche. È stato fatto uno sforzo per realizzare ogni capitolo in maniera indipendente, anche se il consiglio è comunque quello di leggere gli argomenti nell'ordine in cui appaiono (vedi Istruzioni per l’uso). Come già detto non c'è nulla di
miracoloso in queste pagine e sta a ciascun lettore decidere quale sia la loro utilità.
É doveroso citare chi ha dato un contributo, diretto o meno, alla stesura di queste pagine. La fonte principale è il "Motorcycle Roadcraft: Police Rider's handbook to better motorcycling", ovvero il manuale di guida della polizia motociclistica inglese. È disponibile su Amazon e fornisce la spina dorsale di queste pagine. Alle informazioni del manuale si aggiungono rielaborazioni degli articoli di alcune riviste specializzate, tra le quali vanno citate le inglesi RiDE, BIKE e Motorcycle News (per la sezione "sporgersi in moto" nel capitolo cinque). Altro materiale è stato preso da alcuni forum web, tra i quali vanno ricordati motonline.com (menzione speciale per Zeljcko), motociclismo.it e motopub.it. Alle persone che frequentano
questi forum va un grosso ringraziamento, perché pur involontariamente hanno contribuito alla stesura del
testo. Un grosso e sentito grazie a Marchino di Motopub.it, Federico Gamba e Fabio Galetti, che hanno corretto le bozze e suggerito molte modifiche per aumentare la chiarezza dell'esposizione. È chiaro che errori ed omissioni residue sono di responsabilità dell'autore.
UNO: PRINCIPI DI BASE
Quelle illustrate qui di seguito sono le linee guida lungo le quali si svilupperanno i capitoli successivi. Le
nozioni, semplici e concise come assiomi geometrici, verrano ripetute più volte nel testo, ma qui si è
preferito isolarle e dare loro l'enfasi che meritano.
Sicurezza
La vostra sicurezza viene prima di tutto. Arrivare sani e salvi alla fine di un viaggio deve essere
sempre il vostro obiettivo principale, ed ogni vostra decisione o azione di guida deve essere finalizzata a
minimizzare i rischi per la vostra incolumità. Lo scopo del testo è quello di fornire gli strumenti per
anticipare ed affrontare situazioni di pericolo su strada.
Posizione sulla strada
La traiettoria migliore è quella che vi consente in ogni momento la più ampia visuale possibile della
strada, senza compromettere la vostra sicurezza. Con una visuale ampia siete in grado di assorbire
informazioni sulla presenza di pericoli ed avete più tempo per modificare la vostra traiettoria. Ricordate
però: mai sacrificare la vostra sicurezza in cambio di una posizione con visuale migliore (vedi Cap. 3)
La moto va dove si guarda
Tenete a mente questa semplice regola fondamentale: la moto va sempre nella direzione in cui è rivolto il vostro sguardo. Una interessante conseguenza di questo fatto è che il miglior modo per centrare un ostacolo è quello di guardarlo fisso.
Priorità ai pericoli più grandi
Durante la guida le situazioni di pericolo (potenziale o reale) vanno valutate insieme ed affrontate partendo dalla più importante. Il pericolo più importante non è sempre quello più vicino a voi o quello più visibile.
Per esempio, se state arrivando ad una curva cieca a destra e dietro di voi avete un motociclista che sembra intenzionato a passare ad ogni costo, il pericolo più grande è dietro di voi (spostatevi a destra, rallentate e fatelo passare. Sacrificherete una buona posizione in approccio di curva, ma sarete più sicuri. La sicurezza vale sempre di più di una buona posizione in strada).
Fluidità
É facile, specie agli inizi, considerare la velocità come unica misura della propria abilità. L’enfasi sul
"quanto" andare a scapito del "come" porta a trascurare i fondamentali della guida. Il risultato è una condotta
stradale nervosa, fatta di grandi velocità in rettilineo ma palesi imbarazzi in altre situazioni. L'approccio
alternativo è costituito da una guida fluida, fatta di input misurati e traiettorie rotonde. Una guida fluida
non è un vezzo da motociclisti d'epoca ma il segno distintivo di un motociclista competente e con un ottimo controllo del proprio mezzo. Per arrivare ad una buona scioltezza serve un certo investimento in termini di tempo, ma i dividendi sono generosi. E ricordate: è più facile aggiungere velocità ad una guida fluida, che fluidità ad una guida veloce.
Le sorprese non esistono
La frase, volutamente provocatoria, sottolinea la necessità di un adeguato atteggiamento mentale. Per molti incidenti le condizioni della strada o le manovre di altri veicoli sono spesso indicate come circostanze al di fuori del proprio controllo, e considerate come tali senza alcuna critica. È invece importante accettare che, tranne in casi eccezionali, le cause scatenanti di un incidente sono sempre sotto il proprio controllo, e che le occorrenze liquidate come "imprevisti" sono spesso frutto di errori di valutazione. Tra gli obiettivi di un sistema di guida sicura c’è quello di fornire gli strumenti per minimizzare le sorprese ed
arrivare alle proprie decisioni di guida in maniera affidabile e non casuale. Accettare il fatto che in (quasi)
ogni incidente si ha una porzione di responsabilità è difficile, ma costituisce un passo importante per usare
al meglio questi strumenti.
Non avete nulla da perdere, solo i vostri pregiudizi
In queste pagine, come già detto, non ci sono soluzioni miracolose. Ci sono peró molte idee, alcune
delle quali potrebbero farvi esclamare "peró, non ci avevo mai pensato, vediamo se funziona". Se trovate
qualcosa che vi porta ad un personale ed entusiastico “momento Eureka!”, l'esortazione è quella di salire sulla moto e provare a mettere in pratica quello che avete letto. Provare non costa nulla e può portare benefici inaspettati. Onde evitare docce fredde al vostro entusiasmo armatevi di pazienza e ricordate di provare non più un paio di suggerimenti alla volta. Quando si imparano nuove abitudini di guida le prime volte si va più piano ed i risultati non si vedono prima di alcune centinaia di chilometri. Per finire, la qualità è meglio della quantità. Se durante le vostre prove vi accorgete che state perdendo la concentrazione fermatevi e fate una pausa.
Detto questo, è ora (finalmente!) di montare in sella e cominciare a parlare di guida.
DUE: SPIRITO DI OSSERVAZIONE
Senza voler fare del terrorismo psicologico, non si può fare a meno di notare che per un motociclista ci sono molti modi di farsi male: la lista include curve pericolose, zone di scarsa visibilità, asfalto scivoloso e
condizioni meteo avverse, per non parlare delle manovre azzardate degli altri veicoli. Salvaguardare la propria incolumità non è uno scherzo. Uno dei modi più efficaci per aumentare le probabilità di arrivare a casa senza danni è quello di prevenire per quanto possibile le situazioni di pericolo. Ciò richiede uno sforzo mentale continuo durante la guida: occorre osservare la strada, selezionare quegli indizi visivi che preannunciano una situazione di pericolo e modificare di conseguenza la propria traiettoria/velocità, arrivando fino ad anticipare e compensare gli errori altrui, anche se dolosi (è meglio ingoiare un rospo che finire in ospedale con la ragione dalla propria). La base di una guida sicura è l'osservazione attenta ed attiva (parola chiave) della strada e del movimento degli altri veicoli ed è proprio di questo che si occupa il capitolo.
Dove guardare?
La risposta è facile e concisa: ovunque. Cercate di avere sempre un quadro completo ed aggiornato di quello che c'è davanti, ai lati e dietro la moto. Per formare questo quadro completo osservate l'ambiente
circostante secondo lo schema che segue (tra parentesi le indicazioni sul tempo da dedicare a ciascuna fase):
- osservazione a lungo raggio (di media durata) - verso il tratto di strada più lontano ed oltre, quando
possibile.
- osservazione a medio raggio (di lunga durata) - il tratto di strada che arriva fino alla curva più vicina,
incluse le zone a bordo strada
- a fianco (di breve durata) - zone a bordo strada, davanti e a fianco della moto
- dietro (brevissima durata)- mediante specchietti.
In pratica, fate "rimbalzare" lo sguardo come una pallina da flipper, dal punto osservabile più lontano fino a
ció che avete dietro, per poi ricominciare il ciclo di osservazione; il tutto dovrebbe richiedere dai sette ai
dieci secondi. Abituatevi a guardare il più lontano possibile. L'abitudine a tenere lo sguardo ben rivolto in
avanti è in grado da sola di aumentare la vostra sicurezza, ed è un tratto distintivo dei motociclisti
con più esperienza. Chiaramente, in caso di pericolo (anche solo potenziale) le priorità cambiano. Se da una
immissione laterale vedete spuntare un cofano è corretto dedicare più tempo a guardare in quella direzione in modo da valutare le intenzioni dell'auto e prepararsi per ogni evenienza (ma non fissatevi sul cofano! vedi cap. precedente). Una volta superato il pericolo potrete ricominciare il ciclo di osservazione normale.
In maniera analoga, nel traffico sono fondamentali l'osservazione a breve raggio e quella dietro la moto, ma
hanno meno importanza quella a medio e lungo raggio. Evitate le distrazioni; le pubblicità di
abbigliamento intimo sono indiscutibilmente accattivanti, ma fissarle troppo a lungo è il miglior modo per
finire sotto un autobus (seppure col sorriso sulle labbra).
Detto quindi del "dove guardare" è il momento di occuparsi del "come interpretare" quello che si osserva. Come discusso poco sopra, la fase di osservazione serve ad anticipare le situazioni di pericolo; maggiore è l'anticipo, maggiore è il tempo a disposizione per le opportune contromisure. È quindi importante riconoscere i segnali che indicano la presenza di un pericolo e costruire un quadro mentale che include non solo ció che è presente sulla strada ma anche ció che ha buone probabilità di essere presente, pur non essendo immediatamente visibile. Una delle capacità distintive di un buon motociclista è quella di saper effettuare questa ricostruzione in maniera veloce e accurata, anticipando l'evolversi di una situazione stradale partendo da dettagli che, ad un occhio meno esperto, sembrano
insignificanti. Nei paragrafi che seguono vengono elencati alcuni esempi di questo tipo di processo mentale.
Anticipare il percorso
A meno che non abbiate un’abilità rara, è probabile che affrontare un nuovo percorso vi faccia sentire più
esposti e vulnerabili del normale. Conoscere in anticipo la strada aumenta la propria sicurezza (ma può rendere compiacenti - Vedi “guidare a memoria”, capitolo 4). Sapere per esempio dove sono le curve più pericolose, quali incroci hanno scarsa visibilità e quali tratti di strada sono scivolosi permette di evitare brutte sorprese. È la mancanza di queste informazioni precostituite che dovrebbe farvi diffidare di una strada che non conoscete e pertanto rappresenta un importante fattore di rischio. Se peró osservate la
strada con attenzione potrete raccogliere un certo numero di indizi utili, tracciare un quadro almeno
parziale del tracciato e aumentare la vostra sicurezza. Per esempio:
- Curve pericolose, incroci e rotatorie sono sempre segnalati da cartelli stradali, spesso persino corredati di informazioni distanziometriche. Prestate sempre attenzione ai cartelli stradali di pericolo, sono utili e non sono (quasi) mai messi per sbaglio.
- Se percorrete zone collinose, dossi e scollinamenti offrono punti di osservazione rialzati da cui spesso si
vedono lunghi tratti di strada (osservazione a lunga distanza). In generale, sfruttate ogni punto
sopraelevato per guardare bene avanti. Ogni metro di asfalto visto in anticipo è una informazione utile in più.
- Fatevi dare una mano dagli alberi. Non è lo slogan di un nuovo partito ecologista, ma un consiglio utile per ottenere informazioni sul vostro percorso. Osservando la cime degli alberi piantati a bordo strada potrete capire se al di là di un dosso la strada gira o prosegue diritta, mentre in un paesaggio piatto gli alberi sono visibili a grande distanza e delineano con largo anticipo curve ed altre caratteristiche importanti della strada. Per esempio, la presenza di tagli netti in un fronte alberato in fondo ad un rettilineo indica con buona probabilità il punto in cui passa la strada; viceversa, un fronte compatto implica un aggiramento della macchia boscosa, magari con un paio di curve secche. Oltre agli alberi potete usare pali della luce, siepi e muretti, tutti manufatti ben visibili in grado di aiutarvi ad anticipare il percorso (con
prudenza! non tutti i pali della luce sono piantati a bordo strada).
- Ancora in tema di illuminazione stradale, un palo singolo visibile in lontananza indica spesso la presenza di
un incrocio con una strada secondaria.
- I mezzi pesanti, le corriere e tutti i veicoli alti in genere sono ben visibili da lontano e seguendone la
traiettoria potrete sapere in anticipo se ci sono curve od incroci. Questo è utile specie in pianura, dove ci
sono pochi riferimenti.
- Una strada a fondovalle è una ottima palestra per le vostre capacità di anticipazione. Osservate per esempio il profilo dei fianchi delle montagne, perché la strada non può che seguirne il contorno più o meno da presso, a meno di non usare gallerie (che costituiscono un pericolo a sé). Oppure contate il numero di curve consecutive dalla stessa parte, è raro averne più di due o tre di seguito altrimenti la strada girerebbe su sé stessa. In altre parole, dopo due curve molto secche a destra è probabile che la prossima sia a sinistra, non a destra di nuovo (non è una regola esatta, ma aiuta). Se la strada divide il fondovalle con un binario ferroviario, tenetevi pronti a frequenti attraversamenti, con chicane molto strette e binari sbiechi in mezzo alla carreggiata.
Gil esempi mostrano come da elementi del paesaggio facilmente osservabili si ottengono informazioni su tratti di strada non ancora visibili. Ogni "segno" contiene un'informazione, ed ogni informazione in più consente di pianificare in anticipo traiettoria e velocità, riducendo le situazioni di pericolo. Come
esercizio, provate ad aggiungere altri esempi a quelli appena elencati.
Valutare le condizioni del fondo stradale
Le condizioni del fondo stradale hanno una enorme influenza sulla guida ed è importante saper individuare in anticipo le zone in cui il grip è ridotto in modo da adeguare velocità e traiettoria. Per esempio:
- Attenzioni ai microclimi locali, cioè ai tratti di strada con caratteristiche che favoriscono
condizioni di scarsa aderenza. I tratti in ombra restano bagnati a lungo (dopo una pioggia), o possono essere gelati anche se il resto della strada è pulito (in inverno). Un discorso analogo vale per le macchie di rugiada nelle mattine estive. Occhio alle fronde spioventi, che gocciolano anche molto tempo dopo che la pioggia è finita, così come a ponti e tratti di strada esposti al vento, che sono in genere più freddi e dove d'inverno l'asfalto rimane gelato molto a lungo.
- Se vedete una cava, un cantiere edile o una grossa azienda agricola (osservazione a lungo e medio raggio) preparatevi: davanti all'ingresso la strada è spesso sporca di sabbia, fango o polvere, mentre mezzi pesanti e rimorchi agricoli possono lasciare dietro di loro una scia di detriti assortiti, niente di simpatico per le vostre gomme (pensate ad un rimorchio carico di granaglie).
- In corrispondenza dei distributori di benzina si possono trovare per strada macchie di carburante
lasciate da chi ha riempito troppo il serbatoio, nonché autisti distratti che svoltano o si immettono nel
traffico senza frecce e senza guardare. Diffidate inoltre della zona immediatamente davanti alle pompe: è
spesso coperta di olio ed altri fluidi, con alto rischio di scivolata a 2 Km/h e relativa figuraccia
(avvicinatevi con cautela e usate, se necessario, il solo freno dietro).
- Le pozzanghere sono molto pericolose in quanto è difficile valutarne la profondità. Evitatele, o se
proprio non potete fare a meno di attraversarle, fatelo a bassa velocità.
- D'inverno date un'occhiata alle canalette di scolo (osservazione a medio raggio). Una canaletta tappata crea un rigagnolo d'acqua in mezzo alla strada, che con temperatura molto bassa, si trasforma in un pericoloso strato di ghiaccio.
- Gli asfalti non sono tutti uguali. Osservate l'asfalto fino a dove arrivate con lo sguardo
(osservazione a breve e medio raggio) ed abituatevi a riconoscerne il grip dal colore e dalla consistenza. In
generale, asfalti lucidi offrono meno grip di quelli opachi e quelli troppo sgranati sono peggiori di quelli
compatti. Per la segnaletica orizzontale le cose sono più semplici: è sempre molto scivolosa, e con la pioggia offre il grip di una saponetta di teflon.
Anticipare la presenza di altri veicoli
Secondo alcuni per evitare incidenti è meglio guidare aspettandosi sempre il peggio dagli altri conducenti.
Anche senza arrivare a questi abissi di pessimismo leopardiano, è indubbio che intuire in anticipo posizione e velocità degli altri veicoli aumenta la propria sicurezza. È quindi importante riconoscere i segni che
indicano la presenza, reale o probabile, di altri mezzi.
Nel caso più semplice, maggiore è la profondità del vostro sguardo maggiore è l'anticipo con cui noterete un altro veicolo. Qui torna utile l'osservazione a lungo raggio di cui si è già parlato; se la morfologia del
terreno è favorevole, potete scorgere un'auto o un furgone a centinaia di metri di distanza, ben prima di
incrociarli o raggiungerli.
Altrettanto importante è l'osservazione ai lati della strada. Prendete nota di incroci, immissioni e parcheggi
a breve e media distanza, nonché dell’eventuale presenza di veicoli. Valutate queste informazioni nel loro
complesso (vedi Principi di Base) e selezionate quelle che sembrano le situazioni di pericolo più importanti,
per esempio un’auto che spunta dall’uscita di un garage. Decidete quindi quali correzioni apportare alla vostra traiettoria: rallentare, spostarsi a centro corsia, suonare il clacson o addirittura frenare per evitare un impatto. Superata la situazione di pericolo riprendete il normale ciclo di osservazioni ed aggiornate la lista, ricominciando il processo mentale da capo.
Oltre ai casi descritti ci sono situazioni in cui la presenza di altri veicoli si può intuire in maniera
indiretta. Di seguito vengono fatti alcuni esempi rappresentativi (come esercizio provate ad aggiungere
materiale alla casistica).
- Vi state preparando per una curva a destra cieca, lungo una strada stretta e in discesa. In senso contrario notate un ciclista che arranca in salita. Anche se non si vede è possibile che dietro al ciclista ci sia un'auto che sta cercando da tempo di superare. Preparatevi ad una parziale invasione di corsia (è una manovra scorretta da parte dell'automobilista, ma come detto all'inizio è sempre meglio aspettarsi il peggio e prevenire un incidente).
- Dietro ai mezzi pesanti, in movimento ed in sosta, si possono celare le sorprese peggiori. Quelli che
incrociate per la strada hanno spesso dietro di sé una lunga fila di auto impazienti, che seguono probabilmente a brevissima distanza. La loro visuale è ostruita e potrebbero invadere la corsia opposta (cioè la vostra) con mosse repentine cercando l'attimo giusto per il sorpasso. I camion posteggiati sono invece “ottimi” per nascondere vie d'accesso o strade laterali, dalle quali possono emergere veicoli che tentano di immettersi nel traffico. Anche in questo caso i conducenti non vedono nulla e sono costretti ad occupare la vostra corsia con una buona fetta di cofano prima di potersi rendere conto della vostra presenza. La condotta più prudente è assumere che da dietro ad un camion fermo a bordo strada spunterà sempre un altro veicolo: rallentate, tenetevi il più larghi possibile e rimanete sulla difensiva.
- Simile al caso sopra è quello di un furgone lasciato con due ruote sul marciapiede, in zona urbana. Nei casi più gravi (purtroppo non rari) il furgone blocca completamente il passaggio, costringendo le persone a scendere in strada per aggirare l'ostacolo. Quindi, se vedete un furgone parcheggiato in questo modo preparatevi come se da dietro dovesse spuntare all'improvviso un pedone.
- Siete in campagna e notate escrementi di cavallo o strisce di fango fresco sulla strada. Preparatevi a
trovare sulla vostra corsia un cavallo che procede al passo, o un grosso trattore (elementare, Watson!).
Rimorchi carichi di fieno e potatrici meccaniche lasciano scie di detriti altrettanto identificabili e nelle
strade molto strette i mezzi pesanti sono preannunciati da rami spezzati e frasche recise in quantità.
- I cartelli che indicano parcheggi o aree di sosta a bordo strada costituiscono sempre un preavviso
importante. In prossimità di queste aree molti conducenti rimangono spesso vittima di perniciosi cali di
concentrazione, esibendosi in svolte improvvise (chiaramente non segnalate), finte alla Garrincha ed immissioni degne di un kamikaze.
- Attenzione, attenzione, attenzione ai segnali di incrocio. Gli incroci sono tratti di strada tra i più
pericolosi in assoluto ed ogni cartello di incrocio è un invito alla prudenza. In prossimità di un incrocio l’
auto che avete davanti può svoltare senza preavviso, oppure rallentare per consentire ad un altro veicolo l’
immissione da una strada laterale. Superare ad un incrocio porta molta sfortuna, non fatelo mai (vedi anche capitolo cinque).
E per finire due ulteriori esempi, uno ovvio ed uno un po’ meno.
- State transitando lungo la strada principale (magari l'unica) di un piccolo paesino e notate a bordo strada un buon numero di persone, in corrispondenza di un gabbiotto tipo fermata d'autobus. Il fatto è
significativo: la gente di paese conosce bene gli orari e se un buon gruppo sta aspettando alla fermata è probabile che manchino pochi minuti all'arrivo di una corriera, che potreste quindi incrociare nei prossimi
chilometri. Con un ragionamento simile, tracce di immondizia fresca vicino ad una sequenza di cassonetti vuoti indicano la possibilità che ci sia il camion della raccolta rifiuti nelle vicinanze.
- Questo invece è un classico: dietro ogni palla che rotola c'è un bambino che corre. Quando attraversate un centro urbano chiedetevi sempre: “se adesso sbucasse un bimbo di corsa riuscirei a frenare in tempo”?
Conclusione
Il messaggio è semplice: il riconoscimento anticipato delle situazioni di pericolo è una delle basi di una
guida sicura. Durante la guida è quindi essenziale raccogliere il maggior numero possibile di informazioni
sulla strada che si sta percorrendo e su ció che le sta intorno. In particolare:
- Abituatevi a tenere lo sguardo ben rivolto in avanti, osservando la strada a partire dal punto più lontano e procedendo via via verso le zone più vicine e dietro di voi.
- Imparate a riconoscere quei segni che indicano la presenza o la probabilità di situazioni pericolose.
- Agite quindi in base alle informazioni cosí raccolte, modificando traiettoria e velocità per affrontate le
situazioni di pericolo a partire da quelle più importanti/urgenti/
Esercizi
- Per abituarvi ad una osservazione attiva e al riconoscimento di situazioni potenzialmente pericolose, la
prossima volta che girate in moto provate a farvi una cronaca ad alta voce di quello che osservate.
Descrivete cioè ad alta voce dentro al casco la strada, la posizione degli altri veicoli ed i segni di pericolo
probabile che riuscite a riconoscere, sia davanti a voi che dietro. (chi vi osserva potrebbe prendervi per
matti ma è un rischio che vale la pena di correre). Date enfasi non tanto al numero di dettagli che riuscite ad individuare, ma allo sforzo cosciente di descriverli con precisione. Includete anche, se ci riuscite, la
cronaca delle contromisure che adottate di volta in volta di fronte ad un segno di pericolo.
Per fare un esempio, ecco un brano di una moto-cronaca plausibile: "...curva a sinistra a cento metri, vialetto di accesso sulla destra, sguardo rapido agli specchietti nessuno dietro di me mi sposto a centro corsia, tombino in mezzo alla strada ma è asciutto posso passarci sopra senza problemi, eccomi vicino al vialetto, guardo dentro, nessun veicolo posso procedere, auto in senso contrario appena uscita dalla curva, ha la freccia sx accesa, vuole entrare nel parcheggio prima della curva …”
É probabile che troverete i primi tentativi piuttosto faticosi ed anche un poco insensati. Non demordete e
continuate a fare pratica. Col tempo il processo di riconoscimento dei vari segni diventerà più veloce ed
automatico, finché non avrete più bisogno di parlare ad alta voce per concentrarvi sulle vostre osservazioni e sarete in grado di assorbire una grande mole di dettagli significativi con velocità ed efficenza.
- Per constatare i vantaggi che si ottengono nel tenere lo sguardo ben rivolto in avanti fate questa semplice prova. Avete bisogno di un lungo rettilineo chiuso al traffico, oppure di un grosso parcheggio: portate la moto sui 30/40 all'ora e procedete in linea retta guardando fissi un oggetto lontano (un palo della luce, un cartello stradale). Ripetete adesso l'esperimento ma questa volta tenete lo sguardo fisso un metro davanti alla vostra ruota anteriore, non di più. Notate differenze? in quale caso la traiettoria è più stabile e diritta?