I nostri caschi sono uguali a quelli dei piloti?

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omar gabriel
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I nostri caschi sono uguali a quelli dei piloti?

Messaggio da omar gabriel » 12 gen 2011, 19:25

I nostri caschi sono uguali a quelli dei piloti?
I CASCHI DEI PILOTI DI UNA VOLTA ERANO PROTOTIPI
Negli anni ’70-’80 non c’era una grande dedizione ai caschi di produzione, in quanto la legge non imponeva l’obbligo di indossarli e il mercato era di nicchia. I piloti indossavano caschi che erano prototipi, curati artigianalmente per essere efficaci alle alte velocità e sicuri in caso di caduta. Ma erano lontani anni luce rispetto a una versione base di un casco moderno disponibile oggi nei negozi.

LA SPERIMENTAZIONE SUI CASCHI DEI PILOTI RICHIEDE NUOVA OMOLOGAZIONE
Il lavoro di sperimentazione sui caschi di Lorenzo & C. avviene a flusso continuo in casa Nolan e ad ogni variazione strutturale è richiesta una estensione omologativa. Significa che apportando modifiche a calotta, polistirolo interno e visiera, il casco subisce un cambiamento strutturale rispetto alla versione di serie, di conseguenza richiede un’estensione dell’omologazione d’origine che significa dover superare un’ulteriore verifica. Nessun controllo ufficiale invece per quanto riguarda gli interventi su: prese d’aria, guanciali, scarichi sulla cuffia (ossia la modifica del profilo inferiore dell’imbottitura, zona nuca).
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L’X-802 DEI PILOTI E’ SIMILE AL MODELLO DI SERIE
Nella storia della Nolan, questo è il casco più vicino alla configurazione pilota. E’ nato come prototipo nel 2008, chiamato “Proto 701” e lo indossavano i piloti in Motogp e in Superbike. In pratica la base di partenza era di un altro modello denominato X-701 (ancora oggi sul mercato), con una serie di modifiche a livello aerodinamico e alla ventilazione. In totale vennero realizzati 100 caschi prototipi con le medesime caratteristiche che servivano al fine omologativo (i caschi subiscono una prova d’urto per superare la nuova omologazione, di conseguenza non sono più utilizzabili) e ai piloti di maggior spessore: Lorenzo, Stoner, Melandri (Motogp), Checa (SBK).

IL CASCO DEI PILOTI HA FINALITA’ DIVERSE
Se il casco, così come lo vogliono i piloti, venisse commercializzato, non se ne venderebbe uno.
Nascono con fini diversi rispetto a quelli destinati alla larga utenza: devono sopportare costantemente velocità elevatissime (fino a superare i 330 km/h) e proteggere perfettamente in caso di caduta (la probabilità di cadere nelle competizioni è molto più alta rispetto a chi usa la moto su strada), configurando una zona interna che va a scapito del confort, anche perché il casco viene indossato per un massimo di 60 minuti di tempo. E’ sempre controllato e assistito dal Racing Service della Nolan, prima, durante e dopo la sessione di guida del pilota, che significa avere un casco sempre in ordine e nel rispetto delle esigenze di chi lo indossa.

IL CASCO RACING PESA DI PIU’ ED E’ SCOMODO
I guanciali – Per le finalità sopra descritte, il casco dei piloti è anche molto scomodo da indossare. Lorenzo, ad esempio, vuole i guanciali molto duri, senza trascurare però una certa regressione della pressione salendo dalla mandibola allo zigomo. Il materiale che si utilizza per quella parte di imbottitura è molto più denso rispetto al materiale standard. Il casco diventa difficile anche da calzare. Stoner è “originale” anche in ambito caschi: per lui i guanciali devono essere durissimi su tutta l’impronta a contatto col volto. Ogni 4 gare chiede la sostituzione completa del materiale che li compone, per avere intatta la sensazione di durezza e di stabilità del casco sulla testa. Il caso opposto è invece quello di Jorge, più esigente: guai a mettergli l’imbottitura nuova dei guanciali, soprattutto a fine stagione, dove cresce lo stress e la pressione per il mondiale: se ne accorgerebbe subito e non gradirebbe... E poi non deve mai mancare una persona dell’assistenza Nolan con lui nel box, sempre, ad ogni turno, dal venerdì alla domenica.

Le prese d’aria e il camelback – Per la predisposizione del camelback, ossia del tubicino che dalla gobba della tuta arriva alla bocca del pilota per permettergli di bere, è necessario forare la mentoniera. Soltanto un paio dei 6-8 caschi in dotazione ai piloti hanno questo tipo di configurazione e si adopera solo nelle gare più calde. In quelle circostanze, Stoner è l’unico ad utilizzarlo a partire soltanto dal warm up, per verificare che sia pronto per la gara, trascurando eventuali collaudi precedenti. La presa d’aria sul mento dei caschi di Lorenzo e Stoner sono protetti da un filtro (che il modello di serie non ha) che rallenta la ventilazione (viaggiando spesso sopra ai 200 all’ora a qualcuno dà fastidio). Casey ne ha addirittura uno strato doppio, per problemi di irritazione agli occhi. Melandri e Checa invece hanno il diffusore libero come sul casco di serie e addirittura i fori più grandi per permettere una portata d’aria maggiore. Anche se poi, Marco, quella presa la utilizza solo la domenica in gara, mentre in tutte le altre sessioni, indipendente dalla temperatura esterna, guida con le prese tutte chiuse e la bandella sotto al mento, che solitamente si monta quando fa freddo, usando la moto per strada…

L’aerografia – I caschi racing sono aerografati (non si usano le decal dei caschi di serie) per dare maggior lucentezza alla calotta e per una migliore personalizzazione. La tecnica di verniciatura comporta un aumento del peso finale del casco, fino a 1 etto rispetto al peso standard di riferimento. La personalizzazione di grafica e colori è il campo in cui i piloti sono più esigenti e pignoli ed è il motivo di maggior discussione fra azienda e pilota, poichè non sempre le esigenze di entrambi coincidono.

SE PIOVE SI USA IL CASCO DA “BAGNATO”
All’interno della mentoniera è posizionato il velcro per collocare la mascherina di gomma. Essendo l’appannamento il nemico numero uno della visiera, la mascherina ha il compito di isolare il naso e di incanalare la respirazione con uno sfogo verso il basso. Sulla visiera stessa è anteposta una visiera più piccola denominata NFR System (Nolan Fog Resistent System) che ha la capacità di evitare l’appannamento e permettere la migliore visibilità anche in condizioni estreme. Alcuni piloti, per maggiore tranquillità, desiderano montare sul profilo superiore della visiera una guarnizione più spessa che non permetta alle gocce d’acqua di entrare dall’alto.

IL CONSIGLIO DEL RACING SERVICES NOLAN, PRIMA DI COMPRARE UN CASCO
«Ogni casa ha le proprie taglie, è bene misurarsi il giro testa con un centimetro ed eseguire, oltre alla prova statica del casco, anche un test dinamico, là dove è possibile. Qualche nostro concessionario all’estero suggerisce di tenerlo indossato per 1 ora, in casa, e se la misura non dovesse andare bene il negoziante è pronto a sostituirlo. I guanciali devono essere piuttosto stretti sul volto, anche perché col tempo il materiale di cui sono composti tenderà a cedere. Per chi va in pista, scegliere il cinturino ad anelli. E ricordarsi che ogni 5 anni è consigliabile sostituire il casco: i piccoli urti ricevuti, il calore, l’umidità assorbita dal polistirolo, modificano le proprietà tecniche del casco, indipendentemente che questo sia stato usato tanto, poco, niente». Sono i consigli di Enrico e Oberdan, responsabili dei caschi dei piloti Nolan e X-Lite.

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Re: I nostri caschi sono uguali a quelli dei piloti?

Messaggio da The Forgotten » 12 gen 2011, 19:40

Molto interessante :good:
I piloti vanno in pista a giocare a scacchi con la morte, perché possiedono un’anima, come possiedono un’anima tutti i motociclisti che nei circuiti o per strada vanno in moto per cercare un mondo migliore, un mondo pieno di infinita libertà

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Re: I nostri caschi sono uguali a quelli dei piloti?

Messaggio da TheCourier » 12 gen 2011, 22:58

Pensavo fossero molto più diversi i caschi dei piloti.
Non sono fatti su misura?
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Re: I nostri caschi sono uguali a quelli dei piloti?

Messaggio da lello_87 » 12 gen 2011, 23:09

ma l'hai letto l'articolo Riccà...

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Re: I nostri caschi sono uguali a quelli dei piloti?

Messaggio da TheCourier » 12 gen 2011, 23:23

Si e parla di guanciali più o meno duri, ma non parla di misure delle calotte o dei guanciali o dello spazio interno.
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Re: I nostri caschi sono uguali a quelli dei piloti?

Messaggio da lello_87 » 12 gen 2011, 23:28

omar gabriel ha scritto: LA SPERIMENTAZIONE SUI CASCHI DEI PILOTI RICHIEDE NUOVA OMOLOGAZIONE
Il lavoro di sperimentazione sui caschi di Lorenzo & C. avviene a flusso continuo in casa Nolan e ad ogni variazione strutturale è richiesta una estensione omologativa. Significa che apportando modifiche a calotta, polistirolo interno e visiera, il casco subisce un cambiamento strutturale rispetto alla versione di serie, di conseguenza richiede un’estensione dell’omologazione d’origine che significa dover superare un’ulteriore verifica. Nessun controllo ufficiale invece per quanto riguarda gli interventi su: prese d’aria, guanciali, scarichi sulla cuffia (ossia la modifica del profilo inferiore dell’imbottitura, zona nuca).
ma se dice che li modificano talmente tanto che li riomologano, secondo te cosa cambiano per arrivare addirittura alla riomologazione: i guanciali? :lol:
parla chiaramente di modifiche strutturali, a calotta, polistirolo interno e visiera...

:bye:

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Re: I nostri caschi sono uguali a quelli dei piloti?

Messaggio da TheCourier » 12 gen 2011, 23:49

Si ma non sono su misura, ma proprio modifiche per il prodotto che poi verrà venduto!
Migliorie commerciali o strutturali non dedicate appositamente al pilota.
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Re: I nostri caschi sono uguali a quelli dei piloti?

Messaggio da lello_87 » 13 gen 2011, 00:06

ma che dici Riccà? stai sbagliando leggi bene:
dice chiaramente che i due tipi di casco hanno finalità diverse e che le modifiche fatte su quelli sono dedicate all'uso "estremamente racing", dice anche che in strada sarebbero inmettibili quindi le modifiche che gli fanno sono dedicate all'uso in competizioni del livello della gp e della sbk e sono anche convinto che lo modifiche siano fatte con un occhio di riguardo per il pilota che lo indosserà...ma di certo non pensando a me o a te...

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Re: I nostri caschi sono uguali a quelli dei piloti?

Messaggio da Reisen » 13 gen 2011, 00:17

sicuramente è così però mi sembra strano che un pilota che guadagna milioni di euro si accontenti di un casco da 800-900 euro, che usa anche il pilota della domenica con uno stipendio medio che ama la pista e la sicurezza.

anni fa lessi di schumacher che commissionava il suo casco f1 ad un'azienda di forniture militari tedesca per una cifra intorno ai 20mila euro. ed in moto il casco è più decisivo che in auto...

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Re: I nostri caschi sono uguali a quelli dei piloti?

Messaggio da lello_87 » 13 gen 2011, 00:28

guarda che anche l'articolo dice che sono completamente diversi, com'è giusto che sia...

:bye:

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