
L'amministratore delegato di Ducati, Gabriele del Torchio, l'aveva detto chiaramente: la Ducati Desmosedici non verrà rivoluzionata, sarà Valentino a doversi adattare alla moto. Progetto lodevole, buttato nello scarico dopo la prima giornata dei test di Valencia, fino alle dichiarazioni di Filippo Preziosi - che la moto l'ha progettata - di questi giorni a Madonna di campiglio. Preziosi ha ammesso a denti stretti che i test fatti con Valentino Rossi e il lavoro preliminare di verifica fatto con la squadra di Jeremy Burgess hanno costretto a ripensare i progetti per il 2011, cosa che comporterà una serie di modifiche alla struttura della moto ben più radicali di quanto sperato.
Questa stagione avrebbe dovuto vedere un importante lavoro di sviluppo sul motore screamer, ma dopo i test di Rossi Preziosi ha dovuto ammettere che la priorità si sposterà sulla ciclistica, lasciando il motore screamer per adesso in sospeso fino a data da destinarsi. Del resto erano perlomeno un paio d'anni che anche Casey Stoner aveva notevoli problemi di sensibilità sull'avantreno della sua Desmosedici, carenza che lo ha portato più volte inesplicabilmente per le vie di fuga; Stoner però - a differenza di Rossi - non ha mai avuto probabilmente la sensibilità necessaria per indirizzare il lavoro dei progettisti, e forse neppure il peso politico di Rossi, amato da sponsor e media di tutto il mondo.
La Desmosedici avrà dunque un nuovo telaio anteriore (la moto non ha un vero e proprio telaio, ma un monoscocca in fibra di carbonio all'anteriore che include l'airbox ed unisce il motore al cannotto di sterzo) meno rigido del precedente, un nuovo forcellone ed anche una nuova forcella Ohlins con steli da soli 42 mm di diametro, al posto della versione con steli da 48 mm usata fino ad ora ed impiegata con successo anche da Honda e Yamaha. Forcella che già Stoner quest'anno aveva cambiato, a dire il vero. Il tutto per ottenere più flessibilità e quindi maggiore feeling per il comportamento dell'avantreno, ma a Bologna non ci si ferma qui: il motore big bang è stato modificato per offrire un'erogazione più lineare, meno appuntita e sfruttabile rispetto all'attuale, obiettivo da raggiungere anche lavorando sull'elettronica.
E' importante sottolineare - dalle dichiarazioni di Filippo Preziosi a MotoGP.com - come gli ingegneri bolognesi abbiano avuto da Rossi indicazioni precise su come indirizzare lo sviluppo della moto, moto che alla fine della stagione assomiglierà probabilmente molto più di ora ad... una Yamaha.
da Motocorse