Stoner: com'e' la Honda e com'era la Ducati

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omar gabriel
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Stoner: com'e' la Honda e com'era la Ducati

Messaggio da omar gabriel » 11 feb 2011, 20:27

L'australiano racconta pregi e difetti delle due moto dopo i primi test in Malesia. Il problema del chattering

L'intervista è stata diffusa dall'HRC dopo i test di Sepang ma le parole di Casey Stoner sono comunque interessanti. Anche perché, nonostante la compressione del "politicamente corretto", Casey è un ragazzo molto trasparente e dice cose sensate…
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- Casey, cosa ne pensai del materiale provato a Sepang?
"Abbiamo provato molte cose, alternando due telai, uno più rigido e l'altro più flessibile. Abbiamo cercato di scoprire quale dei due offra le migliori sensazioni. Non abbiamo fatto ancora grandi cambiamenti sul set-up e questo è davvero positivo. Abbiamo solo testato alcune cose diverse per confermare la bontà di un lavoro, piuttosto che valutarne altre. Alla fine siamo riusciti a far funzionare la moto molto meglio con le gomme usate e con un diverso controllo della trazione e questo ci ha aiutato a migliorare la nostra velocità in curva".
Se volete, la traduco così: siamo messi molto bene!
- Insomma, telaio rigido o soft?
"Per ora preferisco quello maggiormente rigido, lo stesso che ho provato a Valencia. Ma ci sono anche alcuni aspetti molto positivi in quello più flessibile. In realtà, ho fatto il mio miglior tempo con questo, anche perché ero caduto con la moto che aveva quello rigido e quindi non ho potuto utilizzarlo molto. Il telaio rigido sembra offrire un grip maggiore, ma l'altro permette di utilizzare tutta la superficie del pneumatico in modo migliore".
- Dopo anni di Ducati, adesso guidi una Honda, cosa cambia?
"Le due moto richiedono l'impostazione di traiettorie totalmente diverse. La Honda mi sorprende giro dopo giro. Quando entro in una curva troppo largo, stringendo, mi trovo all'interno della linea bianca; è una grande differenza e un qualcosa a cui mi devo ancora abituare e, soprattutto, capire il migliore punto per l'entrata in curva. E' molto diverso da quello cui ero abituato. Ci stiamo avvicinando gradualmente, oggi abbiamo fatto un buon passo in avanti e ho cominciato a sentirmi più a mio agio. La Honda richiede semplicemente uno stile diverso rispetto al pilota Ducati. E' chiaro che la Ducati non è una moto lenta ed ha vinto più gare di chiunque negli ultimi quattro anni, ma è solo diversa. Per esempio, abbiamo avuto molti problemi con le sospensioni della Ducati, soprattutto in questa pista. Ad esempio non ci trovavamo bene sulle curve lunghe, perché ci sono molti punti di frenata e abbiamo sofferto un po'. Al contrario, questi tre giorni a Sepang con la Honda sono stati veramente fantastici. Giovedì sono caduto perché ho perso aderenza sulla ruota anteriore, ma era una cosa che poi non è più successa. E' molto diverso dal passato".
Doverosa traduzione: la Honda è molto più reattiva e precisa della Ducati, soprattutto nell'impostazione. Le parole di Stoner confermano quelle di Rossi a proposito della Rossa, insomma la Honda è più facile….
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- Andrea Dovizioso si lamenta del chattering. Succede anche a te? E' grave?
"Sì, è una delle cose più importanti che abbiamo notato quando siamo arrivati a Sepang. Abbiamo dedicato due giorni quasi esclusivamente a lavorare sulla frizione, cercando di ridurre il chattering. Dopo due giorni di esperimenti, funziona un po' meglio, ma dovrebbe migliorare ancora di più."
Integrazione doverosa: se la Honda è diventata la migliore del lotto , almeno a detta dei piloti, gran parte del merito va ad Andrea Dovizioso, pilota molto sensibile ed esigente.
- Cosa c'è da fare per sistemare il chattering?
"Siamo in grado, con il team, di migliorare la situazione un po' con la configurazione ciclistica e l'elettronica, ma non possiamo veramente risolvere il problema. Quindi penso che sia qualcosa che dovrebbe essere fatto esternamente e gli ingegneri dovrebbero dirci come".
Ovvero: la palla passa ai giapponesi dell'HRC. E Stoner conferma esattamente quanto detto da Dovi da tempo.
- In che modo il chattering disturba un pilota?
"Quando si entra in una curva e si lascia andare la frizione per scalare, la moto non va in modo uniforme, ma salta e si muove tutta in ingresso di curva. Questo ti impedisce di entrare in curva con i freni azionati e di avere un buon feeling perché il contatto con l'asfalto non è perfetto. Inoltre, se la moto non segue perfettamente la pista, il freno motore non aiuta la frenata. Tutto ciò ha un effetto sul freno motore che interferisce troppo e blocca la ruota posteriore. E' per questo che si vedono i piloti Honda entrare con la moto di traverso o con la ruota sollevata. Per ottenere una perfetta frenata è necessario che tutto sia perfetto per evitare il blocco della ruota e con il chattering risulta molto difficile la messa a punto".
- Abbiamo visto tre piloti Honda diversi al comando della classifica di ogni giorno. Cosa ne pensi di questa situazione?
"In questo momento sono concentrato su me stesso. Naturalmente, alla fine di ogni giornata abbiamo usato una gomma morbida per cercare di segnare il miglior tempo, ma siamo stati più concentrati su altri settori in cui stiamo cercando di ottenere il perfetto feeling con la moto. Ogni volta è diverso e non ho a disposizione abbastanza giri per sentirmi a mio agio con tutto, perché avevamo tante cose da provare. Ma l'ultimo giorno ho potuto sentire la moto più mia e abbiamo fatto un grande passo avanti. I tempi sono arrivati con estrema facilità e tutto è andato molto meglio".
- Come hai trovato la Honda RC212V? Era ciò che ti aspettavi?
"E' stato strano. Nel primo test a Valencia non mi aspettavo certo che le cose andassero subito bene. Pensavo di avere molte difficoltà con i freni, ma in realtà la sensazione è stata veramente buona. Ho pensato che ci fosse una grande potenza ai bassi regimi, ma ho trovato il motore mite e dolce. Ci sono state anche altre cose che non mi aspettavo. Sono veramente contento di quello che ho trovato molto soddisfatto del pacchetto".
Questo preoccupa un po' gli altri team…
- Prima di te il grande Mick Doohan, tuo connazionale, aveva indossato i colori del team Repsol Honda. Che effetto ti ha fatto?
"Per me stare con questa squadra vuol dire tutto. E' il team ufficiale HRC. E' una grande squadra ed essere qui con più di due piloti è sorprendente. E' curioso che quando Mick era qui c'erano tre piloti e ora che sono arrivato io la situazione si ripete. Sono molto eccitato per questa stagione e mi piacerebbe seguire le orme di Mick Doohan, questo è un enorme privilegio per me".
Tremate, tremate, le Honda (e i canguri) son tornati!

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Re: Stoner: com'e' la Honda e com'era la Ducati

Messaggio da Brunet » 14 feb 2011, 21:51

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