
E contro tutti i pronostici, alla fine è Pedrosa a guidare la classifica. Dopo un inizio secondo copione, con Stoner davanti a tutti e tutti gli altri ad inseguire - Rossi in affanno compreso - al giro di boa la situazione è cambiata: è stato Pedrosa a svettare, sia pure di poco. Di poco meno di un decimo e mezzo, diranno i tifosi dell'australiano e i detrattori dello spagnolo, ma tant'è. E Stoner non è certo pilota da lasciare che qualcuno gli stia davanti, punti in paio o meno, se può evitarlo.
La sorpresa più grossa viene però dal terzo posto di Aoyama. Sarà che la stagione 2010 non è stata il massimo, per lui, sarà che nel suo team tutti si aspettavano Simoncelli (solo undicesimo, anche se comunque a meno di un secondo), fatto sta che nessuno, alla vigilia di questi test, avrebbe mai scommesso su Hiroshi in virtuale prima fila. Forse ancora più sconvolgente - anche se non esattamente definibile sorpresa - è il quarto posto di Spies. Non in sé, quanto perché davanti a Jorge Lorenzo di più di un decimo. Che il texano sia un fenomeno non lo scopriamo certo oggi (anzi…), resta che i test sono una cosa, le gare un'altra. Pur se felici di venire smentiti, se la posta in palio fosse un duello a colpi di carenatura, ci pare abbastanza scontato il pronostico, per domenica prossima, di uno Spies che parte davanti a Lorenzo per venire rimontato e passato senza pietà quando, nella seconda metà di gara, il maiorchino cambia passo.
Sorpresa per Dovizioso tanto indietro - dopo l'esito di Sepang ce lo aspettavamo ad incalzare i compagni di marca. Sorpresa anche, in positivo, per Rossi. Non che un ottavo posto sia roba da gridare al miracolo, ma considerando le prestazioni di Sepang, sette decimi nei test, mettendoci un dritto e una caduta (prima di fare il tempo che gli ha fruttato la posizione) non è nemmeno da disprezzare. Sta a vedere che aveva ragione Vitto Guareschi quando diceva che sapevano già cosa dovevano fare in Ducati e che in gara, domenica prossima, qualcuno si troverà a dover restituire cauzioni su pelli d'orso già vendute. Di sicuro, i suoi compagni di marca sembrano dover ridimensionare diverse pretese...
Positivo anche il nono posto di Hayden, e sostanzialmente anche il decimo di De Puniet, vittima di due scivoloni. Bautista riparte dalla posizione che probabilmente compete a lui e alla sua Suzuki, pur sperando di vedere più avanti tanto lui che Capirossi. Barbera, Abraham, Crutchlow, Elias, sono lo scotto da pagare per dimostrare che una MotoGP, per quanto imbottita di elettronica, continua a non guidarsi da sola.
I tempi:
1 Dani Pedrosa Honda 1:56"271
2 Casey Stoner Honda 1:56"414 +0"143
3 Hiroshi Aoyama Honda 1:56"444 +0"030
4 Ben Spies Yamaha 1:56"563 +0"119
5 Jorge Lorenzo Yamaha 1:56"682 +0"119
6 Colin Edwards Yamaha 1:56"742 +0"060
7 Andrea Dovizioso Honda 1:56"780 +0"038
8 Valentino Rossi Ducati 1:57"038 +0"258
9 Nicky Hayden Ducati 1:57"137 +0"099
10 Randy De Puniet Ducati 1:57"143 +0"006
11 Marco Simoncelli Honda 1:57"226 +0"083
12 Alvaro Bautista Suzuki 1:57"302 +0"076
13 Hector Barbera Ducati 1:57"325 +0"023
14 Loris Capirossi Ducati 1:57"437 +0"112
15 Karel Abraham Ducati 1:57"499 +0"062
16 Cal Crutchlow Yamaha 1:57"737 +0"238
17 Toni Elias Honda 1:58"250 +0"513
da Motocorse